venerdì 6 febbraio 2015




IL FIORE CHE PORTO' ALLA FOLLIA




 La storia dei tulipani comincia in Turchia per finire in Europa e in particolare in Olanda.
In Turchia, paese d'origine, è il fiore nazionale, presente nei giardini, ma anche, più o meno stilizzato, in ogni tipo di decorazione, dalle ceramiche ai tappeti e ai tessuti.












Il tulipano,
il cui
nome deriva dal turco «tullband», che significa copricapo, turbante, per la forma che il fiore sembra rappresentare, ebbe una grande popolarità in Turchia nel 1500 durante il regno di Solimano il Magnifico, che lo volle sviluppare in numerose varietà ed impiantare ovunque. 







Dalla Turchia fu introdotto in Europa nella metà del XVI secolo ed ebbe una crescente popolarità in Olanda, scatenando la "gara" fra i membri della middle class a superarsi l'un l'altro nel possesso dei tulipani più rari. 
In Olanda la coltivazione dei tulipani iniziò nel 1593, dopo che il botanico fiammingo Carolus Clusius, presso l'Università di Leiden, aveva accertato che i tulipani erano in grado di sopportare le severe condizioni climatiche dei Paesi Bassi.
L'interesse per questi fiori dalle diverse colorazioni divenne una vera e propria mania che negli anni si trasformò in un'esagerata ricerca degli esemplari più rari, come quelli con petali a striature geometriche, con spettacolari effetti colorati di linee intricate e fiammeggianti. Questo fiore divenne rapidamente una merce di lusso e uno status symbol.
I prezzi salivano senza sosta, alimentati nella loro crescita dai numerosi nuovi partecipanti all’euforia collettiva che aveva colpito sia gli speculatori che la gente comune, finchè arrivarono a livelli insostenibili.




 L'interesse per i tulipani coincise con una fase di crescita commerciale dei Paesi Bassi, da poco indipendenti ed al centro del lucroso commercio delle Indie Orientali, dove un singolo viaggio poteva produrre profitti anche del 400%.
 Alle varietà di tulipano erano assegnati nomi esotici, a volte venivano chiamate con nomi di ammiragli olandesi. Nel 1623, un singolo bulbo di una specifica qualità di tulipano poteva costare anche un migliaio di fiorini olandesi (il reddito medio annuo dell'epoca era di 150 fiorini). I tulipani erano scambiati anche con terreni, bestiame, e case. Presumibilmente, un buon negoziatore poteva anche guadagnare seimila fiorini al giorno.











Qui a fianco la varietà chiamata il Vicerè, il cui costo andava dai 3000 ai 4150 fiorini (10 o 15 anni di lavoro di un abile artigiano).



 


















 Nel 1635 fu registrata una vendita di 40 bulbi per 100.000 fiorini (2500 fiorini a bulbo. A titolo di paragone, una tonnellata di burro costava circa 100 fiorini e "otto maiali grassi" costavano 240 fiorini). Un prezzo record fu pagato per il bulbo più famoso, il Semper Augustus, che vedete qui a fianco, venduto ad Haarlem per 6000 fiorini: per intenderci, nel 1642 Rembrandt vendette il capolavoro “La milizia civica del capitano Frans Banning Cocq”, dipinto noto anche col nome di “Ronda di Notte”, per 1.650 fiorini. 

















Nel 1636 i tulipani erano scambiati nelle borse valori di numerose città olandesi. Questo incoraggiò tutti i membri della società al commercio di tulipani, molte persone vendevano e compravano immobili o altri possedimenti per poter speculare sul mercato dei tulipani. Alcuni speculatori fecero grandissimi profitti.
 Alcuni commercianti vendevano bulbi che erano stati appena piantati o quelli che avevano intenzione di piantare (sostanzialmente dei futures sui tulipani). Questa pratica fu soprannominata "commercio del vento". Un editto statale del 1610 fece diventare illegale questa vendita allo scoperto rifiutandosi di riconoscere carattere di coercibilità legale a questo genere di contratti, ma la legislazione non riuscì a far cessare l'attività negoziale.
 Nel febbraio del 1637 un'asta di bulbi di tulipani ad Haarlem andò deserta, probabilmente a causa di un'epidemia di peste bubbonica in città. Tanto bastò a scatenare il panico: ritenendo di non poter più spuntare prezzi gonfiati per i loro bulbi, i commercianti di tulipani cominciarono a vendere. La bolla speculativa scoppiò. Si incominciò a pensare che la domanda di tulipani non si sarebbe  più mantenuta a quei livelli, e questa opinione si diffuse man mano che aumentava il panico. Alcuni detenevano contratti per comprare tulipani a prezzi dieci volte maggiori di quelli di mercato (ormai crollato), mentre altri si trovarono a possedere bulbi che valevano un decimo di quanto li avevano pagati. Centinaia di olandesi, inclusi uomini di affari e dignitari, caddero in rovina finanziaria.
 La satira, presente anche all'epoca, ci ha lasciato dei quadri emblematici della faccenda. Nel dipinto che segue, di Jan Brueghel il giovane, gli "investitori" in tulipani sono rappresentati come scimmie vestite con abiti lussuosi, piene di denaro ma senza cervello, destinati a essere preda delle loro stesse aspettative irrealistiche. 




Tutti i tentativi esperiti per risolvere la situazione in modo da accontentare entrambe le parti si rivelarono un insuccesso. In sostanza, ciascuno rimase nella situazione finanziaria in cui si trovava alla fine del crollo: nessuna corte poteva esigere che i contratti venissero onorati, perché i giudici considerarono questi debiti alla stregua delle obbligazioni naturali contratte con il gioco d'azzardo, e quindi non esigibili attraverso un'esecuzione forzata sotto la giurisdizione della legge.
Nel dipinto seguente: Carro dei folli di Hendrik Gerritsz Pot, 1637: il carro dei folli è seguito da artigiani che hanno abbandonato botteghe e atrezzi, nonchè da nobili, tutti a seguire una bandiera blasonata con tulipani. Flora, carica di tulipani, guida il carro verso un rovinoso tuffo in mare.



  Simili bolle finanziarie dei tulipani ci furono anche in altri paesi d'Europa, ma mai di dimensione confrontabile a quella olandese. In Inghilterra, nel 1800, il prezzo di un singolo bulbo di tulipano era di quindici ghinee, somma che bastava ad assicurare a un lavoratore e alla sua famiglia cibo, vestiti e alloggio per sei mesi.


La bolla dei tulipani è stata oggetto di discussione agli inizi del XXI secolo in relazione all'emergere di fenomeni finanziari simili come la crisi dei mutui subprime, che peraltro, esplosa su scala locale, è stata all'origine di un'ondata di crisi su scala economica globale. Nel film Wall Street - Il denaro non dorme mai, diretto da Oliver Stone nel 2010, il protagonista Gordon Gekko parla estesamente della bolla dei tulipani in relazione alle cause della crisi economica del 2008.
Il co-protagonista maschile del libro "Colpa nelle stelle" di John Green si chiama Augustus, con un'evidente riferimento alla bolla dei tulipani. Infatti i fiori che regala all'innamorata sono tulipani, in onore del viaggio ad Amsterdam che i due stanno per compiere. Inoltre Augustus è malato di cancro, il che lo porterà alla morte entro la fine del libro, come il Semper Augustus si estinse a causa del virus che permetteva al fiore di avere la caratteristica colorazione. Infatti oggi sappiamo che
le striature dei tulipani sono causate da un'infezione da potyvirus che causa una distribuzione alterata dei pigmenti nei petali. Purtroppo l'infezione virale dei tulipani non è benigna: nelle generazioni successive all'infezione, il bulbo si rimpicciolisce finché non è più in grado di fiorire.
Per questo motivo la maggior parte delle varietà di tulipani striati, tra cui il Semper Augustus, non esiste più. Oggi i tulipani variegati si ottengono con ibridazioni.


 Il clima olandese è adatto alla coltivazione dei tulipani, che fioriscono giusto all’inizio del fresco primaverile. L’acqua viene continuamente rimossa dal terreno dei polder, il che è perfetto per i bulbi di tulipano, che amano i terreni umidi ma senza troppa acqua. Esistono così tante varietà di tulipani che la Società di Orticoltura olandese le ha divise in vari gruppi, ciascuno contenente più specie. Da metà marzo alla fine di maggio, i tulipani trasformano ampie zone dell’Olanda in un coloratissimo patchwork. 




Gli eventi legati ai tulipani abbondano in tutto il paese in primavera.

Gli olandesi hanno anche esportato il loro amore per i tulipani, portandoli nei loro insediamenti all’estero: oggi esistono festival del tulipani a New York (originariamente chiamata Nuova Amsterdam) e a Holland, in Michigan, una città che ha ancora forti legami con le sue radici olandesi.

Festival dei tulipani ad Amsterdam


 Mi sento di consigliare (per chi fosse interessato all'argomento) il romanzo ''Il sogno dei tulipani'' di Deborah Moggach; una storia d'amore sullo sfondo di un'euforia finanziaria, di botteghe di mercanti e di botteghe d'arte.

FINE







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