mercoledì 6 agosto 2014



     LA SCANDALOSA PASSIONE DI MARIE CURIE





I meriti scientifici di Marie Curie sono enormi, si va dalla scoperta e l'isolamento di due elementi della Tavola Periodica come il Radio e il Polonio alla sua attività di radiologa ante litteram sui campi di battaglia della prima guerra mondiale, con "unità mobili" come mezzo di diagnosi per i soldati feriti. Per la sua ricerca è stata ampiamente ricompensata dall'establishment scientifico con un Premio Nobel per la fisica nel 1903 (insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henry Bequerel) e un Premio Nobel per la chimica nel 1911.


Pierre e Marie Curie

Questi premi fanno di Marie Curie la prima donna ad aver vinto più di un premio Nobel. Questo fa pensare, a ragione, che Madame Curie fosse una donna dalla tempra e dal carattere eccezionali, e non solo dal punto di vista scientifico. Marie Curie era, infatti, oltre che un genio della scienza, anche una donna molto decisa e passionale. Una passionalità, quella di Marie, che divenne pubblica nel 1910 per via del suo amore (a quattro anni dalla morte del marito Pierre Curie) per Paul Langevin, uno scienziato di cinque anni più giovane di lei e allievo del marito.


Paul Langevin

I due avevano affittato un appartamento nei pressi della Sorbona, dove Marie insegnava (è stata la prima donna professore universitario in Francia). Ma c'era un piccolo problema, Paul Langevin era già sposato e aveva quattro figli e sua moglie, una volta scoperte le lettere d'amore che Marie Curie scriveva al marito non fece altro che ufficializzare una "liaison" che era già nell'aria nell'ambiente universitario, nel modo più "moderno" che si possa immaginare. La moglie di Langevin diede infatti in pasto la corrispondenza amorosa alla stampa che incominciò una campagna di diffamazione che arrivò molto in alto, tanto che il governo francese sembra che abbia discusso perfino sull'opportunità di espellere la scienziata di origini polacche dalla nazione.
La campagna stampa ebbe anche degli accenti razzisti contro Madame Curie, tanto che alla fine ci fu una mobilitazione da parte delle sue colleghe, delle femministe e addirittura, in ultimo, di blasonati colleghi come Albert Einstein a sua difesa.






Il fatto più triste, dal punto di vista umano, è che Madame Curie era veramente innamorata di Paul Langevin e, come tutte le donne del mondo nella stessa situazione, chiedeva che lui lasciasse sua moglie e che la sposasse. Lo scandalo fu di portata internazionale tanto che la stessa Accademia Reale Svedese delle Scienze, pronta per la consegna del secondo Nobel alla vedova Curie, sembra abbia provato a dissuadere Marie dal recarsi a Stoccolma per ritirare il premio, dato che si sarebbe voluto evitare che un'adultera stringesse la mano al Re di Svezia.

Qui tutti i particolari piccanti:
Nell'estate 1910, dopo quattro anni di lutto stretto, Marie Curie era comparsa nel salon della romanziera Camille Marbo, moglie di Emile Borel, il direttore dell'Ecole Normale. «Indossava «un abito lungo bianco con una rosa sul seno... qualcosa in lei segnalava una resurrezione», scrisse poi l'amica, «dev'essersi innamorata». Di un uomo più giovane, avrebbe appreso dai giornali, avvenente, sportivo, occhi neri, baffi a manubrio, sposato con quattro figli, il fisico Paul Langevin. La moglie Jeanne lo fa pedinare e rubare nel piccolo appartamento dove gli amanti si ritrovano le lettere di Marie a Paul. Manda il proprio cognato nonché redattore del «Petit Journal» dalla Curie ad avvisarla... Consigliati da amici e colleghi, Paul e Marie non cedono al ricatto, continuano a incontrarsi e a fine ottobre raggiungono Einstein, Rutherford, Planck, il gotha della fisica al Congresso Solvay, in Belgio.
Rientrano a Parigi il 4 novembre per vedere sul Petit Journal il titolo in prima pagina «Histoire d'amour: Madame Curie et le professeur Langevin». In un'intervista la madre di Jeanne racconta che la figlia ha le prove dell'infedeltà del marito il quale da tempo trascorre settimane all'estero con la polacca, a volte portandosi appresso i due figli maggiori. Quanto ai due amanti, conclude l'articolo, nessuno sa dove si trovino. Persino L'Intransigeant dubita della notizia perché «Mme Langevin non parlava d'altro che creare problemi a Mme Curie sin dalla sua candidatura». Il Petit Journal ritratta, pubblica una lettera di "M. Curie" sulla «pazza stravaganza delle asserzioni circa la mia scomparsa insieme a M. Langevin». Nel caso uscissero altre illazioni farà querela e chiederà «i danni con gli interessi, somme considerevoli che verranno utilizzate nell'interesse della scienza».
Il 6 novembre sul Petit Journal escono però le dichiarazioni di Jeanne: quei due non tentino di screditarmi «posso ridurre in polvere il loro progetto pubblicando anche una sola delle lettere in mio possesso». Il giornalista aggiunge che «sta per accadere un grave episodio, destinato a gettare luce nuova su questa sensazionale vicenda». Accade che il 7 novembre il Nobel è assegnato a Marie Curie, scrive la Reuters, per i contributi alla chimica, in particolare per aver scoperto il radio e il polonio, «pubblicato nel 1907 il peso atomico del radio dopo una difficile purificazione dell'elemento e aver ottenuto il radio metallico nel 1910». Nessuna eco sui giornali francesi: la notizia è che Jeanne ricorre in tribunale per ottenere la separazione e la custodia dei figli.
La vicenda si fa sempre più sensazionale e preoccupa alcuni accademici svedesi che avevano votato a favore della seduttrice. Subito informati dell'affaire du siècle erano stati rassicurati dall'ambasciatore a Parigi: gli interessati erano in città e dormivano ciascuno nella propria residenza. Ma la situazione precipita, frammenti di lettere escono sul Petit Journal e altre testate. I giornalisti assediano la casa di Marie, ne aspettano le figlie all'uscita della scuola finché lei si rifugia dai Borel, dove intellettuali, artisti, politici, femministe vengono a renderle omaggio, compreso Paderewski arrivato dalla Polonia a suonare per lei. Ma Jeanne la aspetta davanti all'Ecole Normale, le urla insulti e minacce di morte, il Consiglio dei ministri discute della sua espulsione dal paese, giornalisti pro – e anti – Marie si battono in duello, e con un capo-redattore anche Langevin . Nessun ferito, ma per la stampa ghiotte avventure all'alba. Il processo però si ferma: Marie consegna altro denaro a Langevin e Jeanne ritira la denuncia. 
 



Nel 1914 Langevin torna sotto il tetto coniugale, poi avrà con una segretaria un doppio ménage tollerato dalla moglie, e con le figlie di Marie dividerà i proventi di un brevetto per una sua invenzione.
Marie con un'allieva

Negli ultimi anni della sua vita Marie fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia quasi certamente contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all'epoca, si ignorava la pericolosità. Morì nel sanatorio di Sancellemoz di Passy in Alta Savoia, nel 1934. Ancora oggi tutti i suoi appunti di laboratorio successivi al 1890, persino i suoi ricettari di cucina, sono considerati pericolosi a causa del loro contatto con sostanze radioattive. Sono conservati in apposite scatole piombate e chiunque voglia consultarli deve indossare abiti di protezione.





FINE


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